The Deus Swank Rally project has taken flight and reached heights that we never could have imagined. Now, here we are talking about the mythical Rally of Sardinia.
Four days, 700 km for feeding hungry off-road wheels and many people with whom to share the stories of these adventures.
From the sea to the mountains and from the mountains to the sea, through rain, fog, dust… and a few rocks.
When we launched the project, the feedback was incredibly fast and enthusiastic.
Registration was closed one month in advance with people coming from all around the world: Hong Kong to the USA, all ready to play in the gentleman’s way – The Swank Rally way.
no rival to overtake, No trophy, no glory at stake, just pure fun fun fun.
In the spotlight, the main characters: vintage motorbikes, spit-shined for the occasion. 'Cause yes, we are talking about the Swank Rally of Sardinia Classic.
Along the track, surrounded by the Sardinia's country, you could see a parade of Yamaha XT and TT, Honda XL and XR, KTM GS, Aprilia Tuareg and old BMW Parigi Dakar. Then, there she was, the queen of the ride, the Deus Swak Rally 700, built on the base of a Yamaha XSR, customized specifically for this adventure.
Old glories that took to the field for the last act of their epic careers. Those are the ladies that bring that ever-present touch of style to every Swank Rally.
The helter-skelter of such different landscapes and grounds makes this journey seem one month long, and what a month! Behind every corner stretches of crop fields becoming granite rock formations or century-old dusty dirt roads. Where can you find so many different panoramas within a few kilometers of each other?
For many, this was their very first rally, for others their very first navigation experience, for some – crazy ones – one of their first off-road experiences. This gave the general atmosphere a sensation of virginal euphoria, and for us, that excitement in the eyes of the riders has been the most precious prize.
The rule is, never back down: all the rides bravely fought until the end, they crossed rivers and climbed over stony grounds, fixing breakdowns and standing up after falls. We even assisted in open-heart surgery - because if you start a rally, you have to finish it. Due to a broken ignition coil, there is one rider who bought a whole bike in Olbia for parts to fix his XT. With the help of the fellow travelers who assisted in performing the open-heart (bike) surgery during the night, the bike made a full recovery.
We can’t thank enough our friends at Adventure Riding who made this jump possible, Yamaha, Acerbis, and Metzeler for their essential support, Pakelo, Volkswagen and Leica for believing in the project, and as every good adventure, we are left only with the exciting question “what’s next?”
Foto: Filippo Maffei, Marco Renieri
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Il progetto Deus Swank Rally ha spiccato il volo arrivando dove non si sarebbe neppure potuto immaginare, culminando nel Rally di Sardegna e riportandone alla luce il mito. Quattro giorni di Rally, un totale di 700 km da dare in pasto a tasselli e un sacco di persone con cui condividere i racconti di quest’avventura.
Dal mare alle montagne e dalle montagne al mare, tra pioggia, nebbia, polvere... e molte pietre.
Quando è stato lanciato il progetto, la risposta è stata incredibilmente tanto pronta quanto entusiasta. Sono state chiuse le iscrizioni con un mese di anticipo e persone da tutto il mondo vi hanno preso parte: da Hong Kong agli USA, tutti pronti a giocare alla gentleman way dello Swank Rally: in palio non ci sono trofei, gloria o rivali da sopraffare, solo tanto tanto divertimento nel suo stato più puro.
Sotto i riflettori le vere protagoniste: splendide moto vintage tirate a lucido per l’occasione. Perché si, stiamo parlando dello Swank Rally di Sardegna Classic. In mezzo alla campagna sarda lungo il tracciato, hanno sfilato Yamaha XT e TT, Honda XL e XR, KTM GS, Aprilia Tuareg e vecchi BMW Parigi Dakar, e lei, la signora dell’isola, la Yamaha Deus Swank Rally 700, su base XSR, costruita e personalizzata appositamente per questa avventura.
Vecchie glorie scese in campo per un ultimo atto nella loro epica carriera. Sono queste protagoniste che danno quel tocco di stile immancabile negli Swank Rally.
L’alternarsi di paesaggi totalmente differenti l’uno dall’altro ha fatto sembrare questo viaggio lungo un mese, e che mese! Dietro ogni curva si alternavano distese di campi di grano a perdita d’occhio, granitici monumenti naturali o polverose carrate dalla memoria secolare spesso attraversate e rallentate da immensi gregge di pecore, dove altro si possono trovare tanti scenari a così pochi chilometri?
Per molti è stato il primo rally, per alcuni la prima esperienza di navigazione, per altri – folli - addirittura una delle prime esperienze in fuoristrada, più o meno nascosti dietro a grandi campioni che hanno fatto la storia di rally internazionali. Questo ha regalato all’atmosfera generale una speciale sensazione di virginale euforia e per noi l’esaltazione negli occhi dei partecipanti è stato il vero grande regalo di questo Rally ed il premio più prezioso.
Crederci sempre non arrendersi mai: tutti piloti coraggiosi e intrepidi che hanno lottato fino alla fine, attraversando guadi e arrampicandosi su pietraie, affrontando guasti meccanici e cadute. Fino ad assistere ad un’operazione a cuore aperto, perché il rally se si inizia, bisogna finirlo. E così per una bobina rotta c’è chi ha comprato una moto intera a Olbia per trapiantare durante la notte e con la solidarietà di tutti i compagni di viaggi, il pezzo guasto sulla sua XT.
Non finiremo mai di ringraziare Adventure Riding che ha reso possibile la concretizzazione di questo grande salto, Yamaha, Acerbis e Metzeler per il supporto essenziale, Pakelo, Volkswagen e Leica per aver creduto subito nel progetto e, come ogni avventura che si rispetti, concludiamo con “a quando la prossima?”
Foto: Filippo Maffei, Marco Renieri
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